Wednesday 15 October 2014

Adesso possiamo aprire il miele di Gianni e Valentina.

Ta ta ra ta ta ta.....siamo partiti!
Un po' il lunedì tredici anche se porta male, un po' di martedi anche se "di Venere e di Marte non si sposa e non si parte", come ci ricorda la saggia Piera. La prima notte abbiamo dormito a soli dieci chilometri da casa, così da imbrogliare sia il martedì sia il tredici... ma chissà se si può imbrogliare i proverbi, le credenze, le scaramanzie. Siamo partiti con un trasloco infilato in dodici valigie, Chieri Settimo Baldissero e Torino che non ci lasciavano andare, la pioggia che un po' veniva giù a sciaquare il camper e un po' si riposava.
Sabo si chiama il nostro camper, gli abbiamo lasciato il nome di battesimo datogli da Nicolò, il precedente proprietario. Sabo da "sabot" zoccolo di legno in francese, e sabotatore. L'abbiamo ridipinto dentro, Sabo, di arancio e verde mela, l'abbiamo ripulito con acqua e sapone di marsiglia, l'abbiamo anche ripavimentato per un pezzo: risultato da principianti quali siamo, ma contenti di averci provato. E poi ci abbiamo infilato dentro i nostri libri e vestiti, i giochi della piccola dolce principessa che tra nove giorni compirà tre anni, cuscini morbidi e colorati, bamboline scaccia pensieri, sacchettini di lavanda di nonna Alba, peperoncini piccanti di giù di Nicola, mandala donati da Edo... tanti pezzetti di vita.
L'elefantino africano di Panda ci guida dal cruscotto in mezzo a una rosa del deserto e a un quarzo rosa, due pietre d'infanzia.
Stamattina la prima cosa che abbiamo gustato è stato un piccolo cucchiaino per uno del miele di Gianni e Valentina, due pinerolesi trasferitisi in Liguria dopo tre anni di viaggio in giro per il mondo. Li avevamo conosciuti quasi un anno fa. "Questo quando partite apritelo, vi porterà fortuna" ci disse Gianni quando ce lo regalò. Abbiamo aspettato un inverno, una primavera, un'estate, un pezzo di autunno. E stamattina il clic del barattolo che perde il sottovuoto è stato il clic del nostro "VIA".
L'Italia è lunga, e ai settanta-ottanta all'ora e con i camion che sorpassano e ci fanno ondeggiare e senza radio e con il rumore del differenziale che assorda per ricordarci che c'è e che funziona forse è ancora più lunga. Ma ci siamo quasi.
Domattina arriveremo alla prima destinazione, la nostra grande famiglia ci sta aspettando. Abbiamo gia incontrato sulla strada un viaggiatore spagnolo, Miguel, in wwoofing da piu di un anno. La sua faccia ė piena di sole e le mani sono quelle di uno che lavora la terra ogni giorno. Ho imparato facendo, ci racconta. Buon viaggio Miguel, e a presto.
Stiamo leggendo ad alta voce durante il viaggio "Il barone rampante" di Calvino. Stasera quando le colline toscane hanno cominciato a circondare l'autostrada a pagina cinquanta leggevamo:
"Cosimo non resse: ancora con la lingua fuori sbottò: -Sai che non sono mai sceso dagli alberi da allora?
Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino. Così mio fratello appena pronunciate quelle parole non avrebbe mai voluto averle dette, e non gli importava più niente di niente, e gli venne addirittura voglia di scendere e farla finita. Tanto più quando Viola si tolse lentamente il frustino di bocca e disse, con un tono gentile:
-Ah sì? ... Bravo merlo!"

La nostra è un' impresa piccola e umile e per quanto non vogliamo nè dichiararla nè glorificarcene, non vogliamo neppure che rimanga muta e oscura. In questo blog inizieremo a raccontarvela.

1 comment: