Archipendolo e curve di livello

Trapianti in curve di livello. L'archipendolo.


L'archipendolo è, in sostanza, un filo a piombo appeso al vertice di un triangolo equilatero di qualsiasi dimensione e materiale. L'archipendolo è calibrato in modo da segnare con precisione la sua inclinazione. Per segnare le curve di livello (isoipse) si posiziona l'archipendolo sul terreno in modo che il filo a piombo segni l'inclinazione a zero. Poi si piantano due segnaline (canne o bastoni o tondini di ferro) in corrispondenza dei due piedi dell'archipendolo. Si riparte dalla seconda segnalina e si misura di nuovo inclinazione zero. Si pianta quindi un'altra segnalina nel piede libero dell'archipendolo. Si prosegue in questa maniera fino a che si ottiene una misurazione abbastanza precisa della curva di livello.

Una volta ottenuta la misurazione si può proseguire con il cumulo. Il vantaggio di avere un bancale lungo la curva di livello è che il solco trattiene l'acqua uniformemente senza che questa scorra via a causa di una seppur minima pendenza. Con un filo robusto si legano le prime due segnaline. Lungo la linea si scava un solco con la zappa in due passaggi: con il primo si frantumano le zolle, con il secondo si accumulano a lato.

È necessario a questo punto un passaggio con la motozappa per frantumare le zolle, dopo di che si procede, con un rastrello o una zappa, a ricreare il bancale con la terra soffice appena motozappata, e scavare il solco adiacente.


Il trapianto si esegue scavando con la zappa un buco longitudinale inclinato di 45° rispetto al cumulo, dove si inserisce il trapianto quasi coricato, in modo che possa radicare da entrambi i lati nella terra soffice.



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