Era settembre dell'anno scorso, e dopo
una bella giornata al mare con la cara Doriana stavamo tornando verso
Piccapane. A un kilometro dall'arrivo il camper Sabot si ferma in una
rotonda, si spegne, senza preavviso e senza rumoracci, solo si
spegne. Andrea e io ci guardiamo dicendoci con gli occhi: “ecco è
successo, Sabot ci ha lasciati e siamo dal culo”. Doriana invece,
incredibile ottimista in ogni circostanza, urla forte e chiaro e con
un bel sorriso: “Una nuova avventura per la famiglia!”. Sul
momento non avevamo apprezzato granchè la sua capacità di
sdrammatizzare le situazioni semi tragiche, ma in seguito ne abbiamo
fatto più volte tesoro.
Ora che negli ultimi giorni la vita si
è completamente dimenticata dell'ordine, dei programmi e della forma
che avevamo tentato di darle da due mesi a questa parte, la frase
della dolce Doriana la ritiriamo fuori dai ricordi come un mantra,
ridendo per non piangere e riuscendo a tirare avanti con il sorriso e
con un po' di positività che ancora vive in noi.
Iniziamo dal principio. Un mese e
mezzo-due fa scegliemmo la tappa successiva a Thar Do Ling, scelta
fatta con estrema cura: in quel luogo avremmo trascorso quattro mesi
e avremmo dato la luce alla nostra piccola. Quante serate a pensare e
soppesare le varie possibilità, a chiederci a quali aspetti dare più
peso, quanti dubbi! Scegliemmo un B&B a Zafferana Etnea, gestito
da una famiglia con due bambini, tanta terra e tanti progetti. Quanto
entusiasmo da entrambe le parti!
Il giardino della Kolymbetra.
Il 23 febbraio salutiamo Thar Do Ling e
dalla provincia di Palermo dove eravamo scegliamo di percorrere tutto
il sud della Sicilia sulla costa e arrivare all'Etna dal sud,
prendendoci una decina di giorni di vacanza e intimità familiare
prima di giungere nel nuovo luogo. Ogni cosa stava andando per il
meglio: noi travestiti da turisti per qualche giorno, opere d'arte,
templi e riserve naturali, bel tempo e un po' di vento, mare e
colline.
Passiamo anche a conoscere Eckhard,
host wwoofer con cui abbiamo più volte parlato al telefono e che
incontriamo a casa sua, vicino Comiso. Casetta di pietra, la cucina
di legno, la natura che regna incontrastata, rispettata ed amata
tutto intorno. Lui ha 70 anni, ex professore universitario di fisica,
tedesco che da vent'anni vive qui in Sicilia. Quel che vediamo lo ha
costruito lui, con l'aiuto dei wwoofer negli anni, le case sono state
ristrutturate, i terreni recuperati, è magnifico e armonioso. I
due-tre giorni trascorsi con lui sono piacevoli ed autentici.
Lavoriamo nel piccolo vigneto, un ritmo di lavoro e di vita sereno ed
umano. Una famiglia tedesca con un bimbo di due anni e mezzo,il
piccolo e biondo Noha, è ospite wwoofer da Eckhard da diverse
settimane. Sono anche loro in viaggio con il camper dopo aver
lasciato lavoro e casa in Germania. Il loro bimbo è un elfetto
sveglio e generoso, loro sono una coppia rilassata e armoniosa, noi
grandi abbiamo la stessa età e anche Bianca è incinta del secondo
bimbo. Un bell'incontro. Le serate da Eckhard le trascorriamo tutti
insieme discutendo e riflettendo e poi giocando a vari giochi da
tavola. C'è un'intimità e un'atmosfera familiare inattesa e
gradevolissima.
Prima di andarcene da quella piccola oasi, il nostro prossimo host ci fa il pacco: cambia idea e non vuole più ospitarci. Ci ritroviamo col culo per terra e ci diciamo “Una nuova avventura per
la famiglia!”. Grazie Doriana, non sai quanto sei preziosa.
Venerdì ci dirigiamo verso il mare per
cercar pace e calma dove rimettere in ordine le carte e
capire cosa fare delle nostre ossa. Finiamo per caso a Scoglitti, un
paesello accanto alla città di Vittoria. Parcheggiamo Sabot sul
lungomare, spoglio di macchine e persone, è ancora inverno, pizzerie
e bar sono perlopiù chiusi. L'indomani, dopo una bella mattinata di
sole caldo, castelli di sabbia, bagno in mare del coraggioso Andrea,
riordiniamo le nostre cose per ripartire, verso dove non lo sappiamo
con esattezza neppure noi. Ma... sorpresa sorpresa... Sabot non si
accende! É ormai l'inizio pomeriggio di sabato, le officine sono
chiuse fino a lunedì mattina. Non ci resta che piangere. Oppure non
ci resta che goderci albe e tramonti e il tempo insieme, come
mi scrive Valentina in un affettuoso messaggio. E così il fine
settimana della nostra semi disperata famiglia si trasforma in due
giorni di mare sole sabbia e passeggiate sul lungomare nella amena
Scoglitti. Una località balneare che se fosse priva dei mostri di
cemento che guardano il mare e della plastica mista ad immondizia
varia che borda la spiaggia, non sarebbe per niente sgradevole. Ma ci
basta poco per stare bene, il parco giochi guarda le onde, il sole
splende, Maelia è raggiante e ci sentiamo in ferie.
Domenica sera chi doveva ospitarci ci ricontatta: ha trovato qualcuno, che che ci accoglierebbe, suoi vicini di casa, della rete Helpx. Ci parliamo al telefono; sono una famiglia con tre bambini, hanno un'azienda agricola,
apertissimi di spirito hanno detto perchè no.
Lunedì mattina il carroattrezzi grande
e giallo carica Sabot e lo porta fino ad un'officina di Vittoria. In
due ore, qualche vite e qualche molla l'elettrauto ha risolto ogni
cosa, non era nulla di grave. E così come dice Maelia “Ha
aggiustato il camper in un baleno!”. Tiriamo tutti il fiato.
La ventata nera di sfortuna si è
finalmente allontanata da noi? O forse non era sfortuna ma un
cambiamento necessario per andare verso il meglio. Senza voler
pensare che fosse un destino già scritto che ci attendeva, ci piace
credere che tutto abbia un senso. Più grande di quel che noi
possiamo comprendere.
Mannaggia sorellina, quante ne state passando.
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