Monday 14 March 2016

A noi kafka ci fa un baffo.


Era settembre dell'anno scorso, e dopo una bella giornata al mare con la cara Doriana stavamo tornando verso Piccapane. A un kilometro dall'arrivo il camper Sabot si ferma in una rotonda, si spegne, senza preavviso e senza rumoracci, solo si spegne. Andrea e io ci guardiamo dicendoci con gli occhi: “ecco è successo, Sabot ci ha lasciati e siamo dal culo”. Doriana invece, incredibile ottimista in ogni circostanza, urla forte e chiaro e con un bel sorriso: “Una nuova avventura per la famiglia!”. Sul momento non avevamo apprezzato granchè la sua capacità di sdrammatizzare le situazioni semi tragiche, ma in seguito ne abbiamo fatto più volte tesoro.
Ora che negli ultimi giorni la vita si è completamente dimenticata dell'ordine, dei programmi e della forma che avevamo tentato di darle da due mesi a questa parte, la frase della dolce Doriana la ritiriamo fuori dai ricordi come un mantra, ridendo per non piangere e riuscendo a tirare avanti con il sorriso e con un po' di positività che ancora vive in noi.
Iniziamo dal principio. Un mese e mezzo-due fa scegliemmo la tappa successiva a Thar Do Ling, scelta fatta con estrema cura: in quel luogo avremmo trascorso quattro mesi e avremmo dato la luce alla nostra piccola. Quante serate a pensare e soppesare le varie possibilità, a chiederci a quali aspetti dare più peso, quanti dubbi! Scegliemmo un B&B a Zafferana Etnea, gestito da una famiglia con due bambini, tanta terra e tanti progetti. Quanto entusiasmo da entrambe le parti!
     Il giardino della Kolymbetra.

Il 23 febbraio salutiamo Thar Do Ling e dalla provincia di Palermo dove eravamo scegliamo di percorrere tutto il sud della Sicilia sulla costa e arrivare all'Etna dal sud, prendendoci una decina di giorni di vacanza e intimità familiare prima di giungere nel nuovo luogo. Ogni cosa stava andando per il meglio: noi travestiti da turisti per qualche giorno, opere d'arte, templi e riserve naturali, bel tempo e un po' di vento, mare e colline.

Passiamo anche a conoscere Eckhard, host wwoofer con cui abbiamo più volte parlato al telefono e che incontriamo a casa sua, vicino Comiso. Casetta di pietra, la cucina di legno, la natura che regna incontrastata, rispettata ed amata tutto intorno. Lui ha 70 anni, ex professore universitario di fisica, tedesco che da vent'anni vive qui in Sicilia. Quel che vediamo lo ha costruito lui, con l'aiuto dei wwoofer negli anni, le case sono state ristrutturate, i terreni recuperati, è magnifico e armonioso. I due-tre giorni trascorsi con lui sono piacevoli ed autentici. Lavoriamo nel piccolo vigneto, un ritmo di lavoro e di vita sereno ed umano. Una famiglia tedesca con un bimbo di due anni e mezzo,il piccolo e biondo Noha, è ospite wwoofer da Eckhard da diverse settimane. Sono anche loro in viaggio con il camper dopo aver lasciato lavoro e casa in Germania. Il loro bimbo è un elfetto sveglio e generoso, loro sono una coppia rilassata e armoniosa, noi grandi abbiamo la stessa età e anche Bianca è incinta del secondo bimbo. Un bell'incontro. Le serate da Eckhard le trascorriamo tutti insieme discutendo e riflettendo e poi giocando a vari giochi da tavola. C'è un'intimità e un'atmosfera familiare inattesa e gradevolissima.
Prima di andarcene da quella piccola oasi, il nostro prossimo host ci fa il pacco: cambia idea e non vuole più ospitarci. Ci ritroviamo col culo per terra e ci diciamo “Una nuova avventura per la famiglia!”. Grazie Doriana, non sai quanto sei preziosa.
Venerdì ci dirigiamo verso il mare per cercar pace e calma dove rimettere in ordine le carte e capire cosa fare delle nostre ossa. Finiamo per caso a Scoglitti, un paesello accanto alla città di Vittoria. Parcheggiamo Sabot sul lungomare, spoglio di macchine e persone, è ancora inverno, pizzerie e bar sono perlopiù chiusi. L'indomani, dopo una bella mattinata di sole caldo, castelli di sabbia, bagno in mare del coraggioso Andrea, riordiniamo le nostre cose per ripartire, verso dove non lo sappiamo con esattezza neppure noi. Ma... sorpresa sorpresa... Sabot non si accende! É ormai l'inizio pomeriggio di sabato, le officine sono chiuse fino a lunedì mattina. Non ci resta che piangere. Oppure non ci resta che goderci albe e tramonti e il tempo insieme, come mi scrive Valentina in un affettuoso messaggio. E così il fine settimana della nostra semi disperata famiglia si trasforma in due giorni di mare sole sabbia e passeggiate sul lungomare nella amena Scoglitti. Una località balneare che se fosse priva dei mostri di cemento che guardano il mare e della plastica mista ad immondizia varia che borda la spiaggia, non sarebbe per niente sgradevole. Ma ci basta poco per stare bene, il parco giochi guarda le onde, il sole splende, Maelia è raggiante e ci sentiamo in ferie.
Domenica sera chi doveva ospitarci ci ricontatta: ha trovato qualcuno, che che ci accoglierebbe, suoi vicini di casa, della rete Helpx. Ci parliamo al telefono; sono una famiglia con tre bambini, hanno un'azienda agricola, apertissimi di spirito hanno detto perchè no.
Lunedì mattina il carroattrezzi grande e giallo carica Sabot e lo porta fino ad un'officina di Vittoria. In due ore, qualche vite e qualche molla l'elettrauto ha risolto ogni cosa, non era nulla di grave. E così come dice Maelia “Ha aggiustato il camper in un baleno!”. Tiriamo tutti il fiato.
La ventata nera di sfortuna si è finalmente allontanata da noi? O forse non era sfortuna ma un cambiamento necessario per andare verso il meglio. Senza voler pensare che fosse un destino già scritto che ci attendeva, ci piace credere che tutto abbia un senso. Più grande di quel che noi possiamo comprendere.

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