Saturday 13 December 2014

Spine, cingoli e burrasche.

Liberare  un terrazzamento di trenta metri per cinque. La strategia è  quasi militare. Con le roncole e la sega ad arco liberiamo uno stretto passaggio tra i rovi ed i prugnoli selvatici, irti di spine lunghe anche un palmo. E' un lavoro lungo e faticoso. I rovi vanno ammucchiati bassi, i rami puliti ed accatastati. Dobbiamo disboscare lo spazio per lavorare ed ammucchiare le ramaglie. Ci impieghiamo un giorno intero in  quattro, per liberare una striscia di terra di quindici metri, larga forse due, dove poi Cris passerà con il cingolato e la fresa. Lucile ci porta il caffè, un bel sollievo per noi tutti, stanchi e graffiati. Poco prima di pranzo il battito secco del motore a scoppio viene a rompere il silenzio del bosco. I cingoli mordono la terra. I denti della fresa trinciano tutto. In un'ora il trattore libera quello che noi avremo impiegato forse due giorni a disboscare.
Roman ha lo sguardo sognante dei vent'anni e profondo dei ragazzi cresciuti in riva all'oceano. Bisogna sempre diffidare delle prime impressioni. Ci sembrava un ragazzino scapestrato, e invece è percettivo, intelligente, sensibile. Lo sguardo pare vacuo, in realtà è trasparente. I suoi occhi di castagno sono una finestra sul mare. É nato a Bordeaux, ma si è trasferito da piccolo in un paesino della Bretagna. Se n'è andato di casa due anni fa, per vedere il mondo. La sua compagna Monia è trentina, dolce, morbida e riccia. Determinata coraggiosa, ma ancora poco sicura di sé. Incinta al quinto mese, è presa tra i due sentimenti di felice e curiosa attesa, e di paure di mamma e di figlia.
Siamo in quattordici. La famiglia di Reggioli ne conta sei, con il lattante Yanru sette. Di wwoofer oltre a noi ci sono Ian, sua moglie Lila, e la piccola Viva. Vengono da Oakland, California. Poi ci sono Roman e Monia. Il podere è immenso, la casa è grande, i bimbi sono tanti ed anche i collaboratori, da nutrire e alloggiare. Poi c'è il cantiere che solo da quest'anno è davvero incominciato. La pressione su Christian e Lucile è alta. Il lavoro scorre bene, tra il verde dei castagni e degli ulivi. Ma la convivenza è dura. I cerchi stemperano le tensioni per un poco. Ci si confronta, si sputa l'osso, ci si riappacifica. Ma è pace effimera.

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